“Lo scettro non sarà rimosso da Giuda”, insieme a “Betlemme, (…) da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”, e anche “la giovane (…) lo chiamerà Emmanuele”. Sono queste le prime tre profezie che analizziamo.
Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al professor Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia e direttore della redazione religiosa della casa editrice ADV.
Intervista a Davide Minìo, attivista delle Agende Rosse, referente su Palermo del gruppo Agostino Catalano e Uomini e Donne delle Scorte dello Stato e a Pina Catalano sorella del caposcorta di Borsellino, Agostino Catalano, sulla storia dell’albero piantumato nel luogo dell’esplosione.
“Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni” (Michea 5:1). Michea lega le origini di Gesù ai giorni eterni, ai tempi antichi. Anche qui, come in Isaia, il riferimento è a Gesù come Dio.
Matteo 2:1 dice che “Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode”. Nel Vangelo, Gesù stesso si definisce come “il pane disceso dal cielo” o anche “il pane della vita”. Il nome Betlemme significa “casa del pane”. È possibile legare le due cose anche in maniera simbolica?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Adelio Pellegrini, pastore avventista.