Pandemie, vaccini e promesse

Pandemie, vaccini e promesse

Come relazionarsi quando seguire la propria coscienza significa perdere il lavoro?

Mark Finley – Lo sguardo preoccupato sul viso di Tom indicava che qualcosa lo turbava. A causa delle indicazioni governative sulla vaccinazione, stava per perdere il lavoro. Aveva scelto di non ricevere il vaccino a mRna, contro il Covid-19, per vari motivi. 
Mentre sedevo in silenzio ad ascoltare le sue preoccupazioni, il mio cuore era commosso. Ecco un giovane uomo che stava per perdere il lavoro a causa delle sue "convinzioni secondo coscienza". Il problema qui non era la mia comprensione personale sull'efficacia del vaccino anti Covid-19 né se fossi stato vaccinato o meno. Il problema era la compassione, la comprensione e la preoccupazione per un fratello in Cristo.

Le Scritture sono chiare: "Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2). Il mio amico portava un peso. Aveva una moglie e una famiglia da mantenere. Percepivo la gravità della situazione e volevo essere sicuro che stesse prendendo una decisione intelligente, basata su prove scientifiche e non su disinformazione. Perdere il lavoro sarebbe stato un bel colpo e il mio desiderio era portare insieme con lui il suo fardello e dare qualsiasi consiglio che potesse essere utile.

Una crisi nella nostra famiglia 
Mentre parlavamo, la mia mente è andata indietro di sessant'anni, a una crisi avvenuta nella nostra stessa famiglia. Mio padre era diventato avventista del settimo giorno quando aveva trentatré anni. All’epoca avevo solo tredici anni e non ero ancora avventista. Papà era caposquadra del turno di notte in una grande azienda manifatturiera e lavorava il venerdì sera. Quando divenne avventista, per osservare il sabato biblico [dal tramonto del venerdì al tramonto del sabato, ndt] non lavorò più il venerdì sera. Di conseguenza perse il lavoro. Ricordo distintamente la grande fiducia di papà che Dio avrebbe provveduto. Due dei suoi testi preferiti erano: “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19); e “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più" (Matteo 6:33).

Papà credeva, credeva davvero, in un Dio che avrebbe provveduto alle sue necessità. Reclamò la promessa divina: “Cerca prima il regno di Dio, e tutte queste cose ti verranno date in più”. Papà si fidava del Dio che è dietro alle sue promesse. Per papà le promesse di Dio non erano pii luoghi comuni da pontificare in chiesa. Erano promesse di cui fidarsi nella vita di tutti i giorni, nel mondo del lavoro. Non è stato facile. Papà ha dovuto fare tre lavori part-time, ma alla fine la situazione è cambiata. Ha trovato lavoro in un'officina meccanica di proprietà di un uomo d'affari ebreo e ha potuto osservare il sabato con facilità. Alla fine, ha avviato un'attività propria, Finley Screw Machine products, e ha sorpassato il suo precedente datore di lavoro.

Fede paterna 
La fede di papà ha avuto un profondo impatto su di me durante la mia adolescenza. Nelle difficoltà e nelle sfide della vita, nella valle oscura in cui ognuno cammina, ci si può fidare di Dio. Come famiglia abbiamo scoperto la realtà della promessa di Dio che: “Ci aiuta in ogni difficoltà. Il Padre ha mille modi, a noi ignoti, per aiutarci. Le perplessità svaniranno e un sentiero piano si aprirà davanti a coloro che accettano il servizio e l’onore di Dio come loro obiettivo supremo” – La speranza dell’uomo, p. 330 (272).

Sarebbe bene ricordare, quando si attraversano le incertezze e le difficoltà che il Covid-19 porta, che Dio “ha mille modi, a noi ignoti, per aiutarci".

Profonda differenza 
Non fraintendermi. C'è una profonda differenza nella mia mente tra la violazione del sabato, uno dei dieci comandamenti, e la scelta di non ricevere il vaccino a mRna. L’inosservanza del sabato ha a che fare con la violazione di uno dei comandamenti di Dio scritti con il suo dito su tavole di pietra. Se si è o meno vaccinati è una scelta personale, che dovrebbe essere fatta in preghiera sotto la guida dello Spirito Santo. Dovrebbe essere fatta tenendo conto delle nostre condizioni di salute, di un'adeguata consulenza medica e di una ricerca basata sulle prove. Il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo e abbiamo la responsabilità di prendere le migliori decisioni possibili per mantenerlo in buona salute, mentre consideriamo anche gli altri che potrebbero essere influenzati dalle nostre decisioni sulla salute. Non voglio certo equiparare le due cose (il sabato e i vaccini). Ma perdere il lavoro per l'osservanza del sabato o perderlo perché non si è vaccinati ha lo stesso impatto economico sulla famiglia.

Gesù è stato chiaro. In questo mondo dovremo affrontare delle difficoltà. In ogni prova che affrontiamo nella vita, Dio ci conduce a una fiducia più profonda in lui. Sappiamo dalle Scritture che alla fine arriveranno leggi, decreti e direttive umane che contrasteranno direttamente i comandamenti di Dio. Non è adesso, ma sta arrivando. 
Di sicuro, in ogni prova che affrontiamo nella vita, Dio ci guida a un rapporto più profondo con lui. La tendenza è quella di guardare agli altri per risolvere i nostri problemi. Alcuni guardano a un amico, altri al loro pastore e altri ancora alla chiesa in generale. Sebbene ognuno di questi possa darci consigli, incoraggiamento e sostegno, la soluzione definitiva ai nostri problemi è la fede in Dio.

Arriverà una crisi dalla furia implacabile, in cui saremo costretti a riporre fiducia assoluta in Dio. Mi viene in mente la chiara affermazione di Ellen G. White: “Nell’ultima grande fase del conflitto con Satana, quelli che rimarranno fedeli a Dio si troveranno esclusi da ogni mezzo di sostentamento” – La speranza dell’uomo, p. 122 (91).   
Nella crisi che affrontiamo oggi nella nostra vita personale, Dio prepara il suo popolo per la crisi più grande che affronteremo domani, quando verremo esclusi da “ogni mezzo di sostentamento” terreno. Durante le sfide della vita, Dio ci insegna a "confidare nel Signore" con tutto il nostro cuore ed “È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo” (Proverbi 3:5; Salmo 118:8). La verità è che: “Siamo più propensi a cercare comprensione e aiuto fra i nostri simili, che a rivolgerci a Gesù. Nella sua grazia e fedeltà Dio spesso permette che coloro in cui riponiamo la nostra fiducia ci deludano affinché ci rendiamo conto quanto sia assurdo confidare nell’uomo e contare su ciò che è terreno. Affidiamoci a Dio totalmente e umilmente, senza egoismo” – Sulle orme del gran medico, p. 486 (326).

È molto facile perdere la concentrazione quando siamo davanti a una crisi personale. Ci saranno momenti in cui gli altri ci deluderanno. Vi fu un tempo in cui coloro che gli erano vicini delusero l’apostolo Paolo. Lo esortarono a portare alcuni dei suoi compagni nel tempio ebraico per la purificazione cerimoniale. Questo provocò la violenza della folla contro l’apostolo e i suoi compagni, ma Paolo non si arrabbiò mai né criticò. La sua fiducia era in Dio.

Il diavolo vuole che ci concentriamo su ciò che gli altri non hanno fatto, e ci scoraggiamo, piuttosto che su ciò che Cristo farà, e saremo incoraggiati. Serviamo un Dio potente che può “mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo” (Efesini 3:20).

Prima del ritorno di Gesù, ognuno di noi affronterà una prova in cui dovremo confidare in Dio e solo in lui. Saremo condotti a un punto della nostra vita in cui non esisterà soluzione umana ai nostri problemi. La nostra fede deve essere ancorata a Cristo che svolge il suo ministero per noi nel luogo santissimo del Santuario celeste. Cristo ha detto: “non ti lascerò e non ti abbandonerò. Così noi possiamo dire con piena fiducia: ‘Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l'uomo?’” (Ebrei 13:5,6).

Quattro suggerimenti pratici 
Mentre sedevo lì ad ascoltare le preoccupazioni sincere del mio amico, gli ho dato quattro suggerimenti. Primo, preghiamo sinceramente per la tua situazione. Dio è un Dio che opera miracoli e può risolvere problemi apparentemente irrisolvibili. Secondo, reclamiamo le promesse della Parola di Dio credendo con fede che il Signore adempirà la sua Parola e sovverrà alle nostre necessità. In terzo luogo, abbiamo riaffermato i benefici di uno stile di vita sano e rivisto il prezioso messaggio sanitario che Dio ha dato provvidenzialmente al suo popolo del tempo della fine. In quarto luogo, ho consigliato a questa persona di esaminare ogni possibile opzione, incluso il mio aiuto per scrivere la sua lettera personale al datore di lavoro circa le sue convinzioni. Abbiamo anche discusso di altre possibili opportunità lavorative se il suo principale avesse imposto le indicazioni del governo. Vi era anche la possibilità di assistenza da parte della nostra chiesa locale, almeno per un po’ di tempo.

Uno dei modi in cui il Signore ha ispirato la nostra comunità avventista locale “Living Hope” è stato quello di creare un fondo di aiuto a breve termine per le persone in difficoltà in questo periodo; e vi è un fondo anche per sostenere i membri stessi della chiesa. La nostra comunità ha circa 200 membri e ha sviluppato un "fondo benevolo" per aiutare coloro che hanno disperato bisogno. Durante la pandemia li abbiamo assistiti per le spese mediche, i generi alimentari, i mutui e gli affitti. Sebbene il nostro aiuto sia stato a breve termine, ha permesso a molti dei nostri membri di chiesa di superare i tempi difficili. Non si trattava di qualcosa che essi richiedevano o da cui dipendevano. Era la risposta d'amore della chiesa per venire incontro ai loro bisogni pratici. Poiché i nostri membri si fidavano di Dio, questo era un modo in cui Dio interveniva a breve termine per aiutarli. 

Lo cercavano in preghiera, credevano che avesse “mille vie” per risolvere i loro problemi e reclamavano le sue promesse. Di volta in volta abbiamo visto Dio intervenire. Non è stato sempre facile, ma lui ha sempre provveduto. Nel caso del mio amico, ha potuto mantenere il suo lavoro e oggi ci rallegriamo della bontà divina.

Conclusione 
Ci sono due cose a cui ho pensato con forza durante la pandemia di Covid-19. In primo luogo, se abbiamo perso una persona cara, il lavoro o soffriamo per gli strascichi della malattia, Dio è lì con noi. Non ci ha abbandonato. Ci guida a una relazione più profonda e piena con lui. In secondo luogo, abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Se mai vi è un momento in cui il popolo di Dio deve essere unito nel sostenersi e incoraggiarsi, è ora. Non è il momento di allontanarsi dalla chiesa. È un momento per pregare, incoraggiarsi e sostenersi a vicenda.

Coloro che hanno perso il lavoro e affrontano difficoltà estreme, perseverino nella preghiera, rivendichino le promesse di Dio, esaminino ogni opzione per altre possibilità di lavoro. Forse Dio sta aprendo una nuova porta di opportunità. Dio non chiude mai una porta senza aprirne un'altra. Gettate "su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi" (1 Pietro 5:7).

Nelle prove della vita, Dio ci prepara alle prove più grandi che ci attendono quando nessuno potrà più comprare né vendere. Permettiamogli di costruire oggi i nostri muscoli spirituali della fede, in modo da poter resistere alle prove di domani. Non ci deluderà mai né ci abbandonerà perché è più grande delle nostre prove, più grande delle nostre difficoltà, più grande delle nostre sfide.

Mark Finley è evangelista e autore. Al momento presta servizio come assistente speciale della Chiesa avventista mondiale per l’evangelizzazione. 

[Fonte: Ann. Traduzione: Lina Ferrara]

 

 

 

Covid a Casa Mia. 25 positivi dopo un controllo di routine

Covid a Casa Mia. 25 positivi dopo un controllo di routine

Quasi tutti sono asintomatici. Tranquillizzante il quadro clinico degli ospiti.

Notizie Avventiste – Le "maglie" di inaccessibilità al Covid-19 strette dalla casa di riposo Casa Mia di Forlì questa volta si sono allargate, dopo aver resistito nelle precedenti ondate della pandemia. In seguito a un monitoraggio di routine sui residenti, sono stati riscontrati 25 casi di positività. “Effettuiamo regolarmente tamponi antigenici sui nostri ospiti per tenere sotto controllo la situazione” ha spiegato Fabian Nikolaus, direttore della struttura “Lunedì scorso, 31 gennaio, abbiamo avuto alcuni riscontri positivi e li abbiamo immediatamente segnalati all’Ufficio di Igiene Pubblica dell’Ausl. Come da protocollo l’Ausl si è attivata per procedere alla verifica con i test molecolari. Dallo screening effettuato il 1° febbraio, su tutti gli ospiti del nucleo, sono emersi i 25 casi positivi”.

La situazione, pur se ha destato preoccupazione, non è allarmante. “Fortunatamente i nostri pazienti sono tutti vaccinati e quindi il quadro clinico degli ospiti è tranquillizzante” ha riferito il dott. Giampiero Rossi, medico di medicina generale della struttura “Al momento sono tutti asintomatici, tranne uno che ha sintomi non preoccupanti. Continuiamo a monitorare con la massima attenzione lo stato di salute dei nostri pazienti”.

La struttura si è organizzata in modo da isolare i positivi e proteggere così gli altri residenti. “Sono state attivate tutte le procedure per evitare il diffondersi del contagio che per ora è limitato al nucleo B della nostra casa” ha affermato Nikolaus “Nel nucleo A non vi sono contagi. Abbiamo provveduto ad avvisare della situazione tutte le famiglie per rassicurarle”.

Oltre agli ospiti, la struttura sottopone ai controlli regolari anche il personale assistenziale. “Al momento quasi il 30% risulta contagiato” ha aggiunto il direttore “Anche in questo caso, l’aver seguito le direttive in materia di vaccinazione consente di contenere la gravità dei sintomi. Sono per tutti molto lievi, anche per il personale. I più gravi sono paragonabili a quelli di un’influenza stagionale”.

Gli operatori positivi sono stati messi in quarantena (o isolamento fiduciario), come prescrivono i protocolli, con conseguente riduzione del personale presente. “Abbiamo dovuto richiamare coloro che erano fuori servizio per assicurare comunque la nostra assistenza agli ospiti. Per questo ringraziamo tutti i colleghi e collaboratori” ha concluso Nikolaus.

La casa di riposo Casa Mia è, dal 1983, una struttura fondata e gestita dalla Chiesa avventista per offrire ospitalità alle persone della terza età a Forlì. Ad oggi 82 ospiti beneficiano dei servizi della casa.

 

 

 

Nuove misure contro la quarta ondata in Italia e in Europa

Nuove misure contro la quarta ondata in Italia e in Europa


In questa intervista tratta dalla diretta RVS dell' 8 novembre 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con il dottor Raniero Facchini, direttore scientifico della Fondazione Vita e Salute.

Tra i temi affrontati: nuove misure contro la quarta ondata della pandemia; il piano del CTS è quello della terza dose per tutti e immunizzare i bambini; il governo premia i medici in prima linea, ma le multe sul mancato possesso di green pass sono state finora solo 900 in tutta Italia.

Green pass ad alta tensione

Green pass ad alta tensione


In questa nuova puntata Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano il dottor Federico Gelli, presidente della Fondazione "Italia in Salute",.

Tra i temi affrontati: la crisi del Green pass, uno scontro in cui si saldano motivazioni di tipo sanitario, economico e sociale.

I numeri non lasciano spazio a interpretazioni

I numeri non lasciano spazio a interpretazioni


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 12 ottobre 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con il dottor Raniero Facchini, direttore scientifico della Fondazione Vita e Salute.

Tra i temi affrontati: studi sulla pandemia, aggiornamento sulla situazione; il delicato rapporto con i "no vax", tra paure e ideologia.

Germania. Le misure anti-Covid una minaccia alla libertà religiosa?

Germania. Le misure anti-Covid una minaccia alla libertà religiosa?

HopeMedia Italia – In Germania, dopo la decisione del 10 agosto della cancelliera Merkel e dei ministri-presidenti dei Laender di estendere il passaporto verde, gli stati federali allineano i loro regolamenti anti-coronavirus secondo il principio delle 3-G. L'accesso a eventi e a molti spazi al chiuso (ristoranti, cinema, ecc.) viene quindi consentito solo a coloro che sono stati vaccinati o hanno un tampone negativo o sono guariti dal Covid-19. La città di Amburgo ha addirittura approvato la regola delle 2-G (vaccinati o guariti).

All'inizio, la partecipazione alle funzioni religiose in Germania non rientrava in questi regolamenti perché si teneva conto “della particolare importanza del diritto fondamentale alla libertà religiosa” scrive l’agenzia stampa avventista Apd. “Secondo l'articolo 4.2 della Costituzione tedesca dovrebbe essere garantita anche la ‘pratica indisturbata della religione’. Assistere a una funzione religiosa non è paragonabile ad andare in discoteca, come ha detto una volta il ministro-presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia, Armin Laschet” aggiunge Apd. Tuttavia, la città di Amburgo ha espressamente menzionato i servizi religiosi nell'ultima versione del suo regolamento anti-coronavirus e ha lasciato alle singole chiese e parrocchie la decisione se applicare la regola delle 2-G.

Mantenere basse le barriere 
Harald Mueller, membro del comitato dell'Associazione tedesca per la libertà religiosa e direttore dell'Istituto per la libertà religiosa dell’Università teologica Friedensau, ha scritto in una lettera che, per molti credenti, la partecipazione alle funzioni religiose fa parte della "cura spirituale fondamentale" e non può essere tralasciata a piacimento. Pertanto, gli ostacoli alla partecipazione a un servizio in chiesa dovrebbero essere mantenuti bassi, per quanto giustificabili. "Deve essere quindi sufficiente contrastare il rischio di infezione con l'aiuto di adeguate misure igieniche durante le riunioni in chiesa, così come ha funzionato finora, con poche eccezioni" ha affermato Mueller.

Garantire la libertà di coscienza all'interno della chiesa 
Inoltre, la questione “vaccinarsi o no?” ha già portato a una notevole frammentazione della società e ha assunto in alcuni casi il carattere di una disputa religiosa, evidenzia Apd. Questa rottura è esacerbata dalle disposizioni ora prese in considerazione dai politici per promuovere la campagna vaccinale, che sono associate a difficoltà per coloro che rifiutano di essere vaccinati. Alcuni dicono: “Devo essere costretto a subire un lockdown solo perché gli altri non vogliono essere vaccinati?” Oppure: “Perché dovrei essere svantaggiato se decido di non vaccinarmi?”.

Sono queste le argomentazioni che in ogni caso fanno riferimento ai diritti fondamentali. Poiché questi punti di vista contrastanti non possono essere risolti e allo stesso tempo lo Stato deve prendere decisioni che si applicano a tutti, Mueller consiglia non solo di esigere la libertà di coscienza dallo Stato, ma anche di concederla a coloro che hanno una visione diversa nella sfera privata e all’interno della chiesa. "Questo non è facile vista l'accesa e per lo più carente percezione dei fatti, ma è urgentemente necessario se vogliamo andare più avanti insieme verso il futuro", ha affermato l'esperto di libertà religiosa.

L'Associazione tedesca per la libertà religiosa è una sezione dell'Associazione internazionale per la difesa della libertà religiosa (Aidlr) fondata nel 1946 dal dott. Jean Nussbaum a Parigi, e ora con sede a Berna. Lo scopo dell'associazione è promuovere e sostenere i principi della libertà religiosa, condurre ricerche scientifiche sui diritti fondamentali della libertà di credo e di coscienza, nonché promuovere la tolleranza generale, sostenendo i diritti dell'individuo di esprimere le proprie convinzioni. L'associazione gestisce l'Istituto per la libertà religiosa presso l’Università teologica Friedensau, vicino a Magdeburgo, in Germania.

[Fonte: Apd. Immagine: pixabay]

 

Sfogliando il giornale con Federico Gelli (12 luglio 2021)

Sfogliando il giornale con Federico Gelli (12 luglio 2021)


In questa nuova puntata Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano il dottor Federico Gelli, presidente della Fondazione "Italia in Salute",.

Tra i temi affrontati: le nuove misure contro il Covid, il tifo calcistico e il pericolo delle infezioni, 

La trasmissione dedicata all'attualità su RVS – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10

Interventi anti Covid in India, Nepal e Sri Lanka

Interventi anti Covid in India, Nepal e Sri Lanka

HopeMedia Italia – L'Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) ha fornito un nuovo impianto all'ospedale Metas, uno dei più grandi nosocomi avventisti in India, per aumentare la produzione di ossigeno, necessario ai malati di Covid-19. Il sistema, noto come Pressure Swing Absorption Generation Plant (Psa), è stato trasportato in aereo dall'Italia e installato nella struttura sanitaria di 300 posti letto situata nello stato del Gujarat, nell'India occidentale, e convertita in ospedale Covid durante la pandemia. Questo nuovo sistema fornirà 600 litri di ossigeno al minuto, 24 ore al giorno, per il trattamento dei pazienti in condizioni critiche. La devastante seconda ondata del virus ha causato gravi carenze di ossigeno e travolto le strutture sanitarie in tutta l'India.

“La pandemia ha portato allo stremo la sanità. Gli ospedali sono affollati oltre le loro capacità. Molte persone lottano e muoiono a causa della mancanza di ossigeno” ha affermato Weston Davis, direttore di Adra in India “Siamo contenti di poter fornire un nuovo sistema di produzione di ossigeno così da poter salvare più vite. Questo tipo di impianto farà in modo che gli ospedali dipendano molto meno dai fornitori esterni di bombole di ossigeno”.

“Vi chiediamo di continuare a pregare per questa regione” ha aggiunto “Adra proseguirà il suo lavoro con la Chiesa avventista, le strutture sanitarie e altri partner per mobilitare e ampliare i soccorsi umanitari nella lotta a questa emergenza”.

Adra prevede di installare ulteriori impianti generatori di ossigeno negli ospedali di Pune e Delhi. Intanto, ha già consegnato centinaia di forniture mediche, tra cui kit di dispositivi di protezione individuale (guanti, tute, mascherine, ecc.), letti per le terapie intensive e concentratori di ossigeno. L'agenzia umanitaria internazionale ha risposto a questa crisi allarmante fin da quando è stata segnalata nel mese di aprile. Monitora sei ospedali avventisti a Surat, Ranchi, Pune, Kerala, Bangalore e Nuzvid per rafforzare la capacità di assistenza medica e migliorare le cure; collabora anche con l'Ong “Doctors for You” e con il governo indiano nella gestione dei centri vaccinali a Patna (Bihar) e Delhi.

In Sri Lanka e Nepal
L'agenzia umanitaria intensifica gli interventi in altri punti caldi del Covid-19 in Asia, per aiutare i principali ospedali dello Sri Lanka e del Nepal. Secondo gli esperti, la variante indiana del virus si è diffusa in diversi distretti del Nepal e dello Sri Lanka, colpendo persone di età compresa tra i 20 e i 44 anni. L'Organizzazione mondiale della sanità stima che la nuova ondata abbia portato i casi di infezioni confermate nella regione a 28 milioni di persone, e il bilancio delle vittime a 340.165 dall'inizio della pandemia nel 2020. Ricordiamo che queste cifre sono soggette a modifiche giornaliere.

“Nonostante le restrizioni ai viaggi, i problemi di sicurezza e i lockdown dovuti al rapido aumento dei contagi, il nostro team di Adra ha valutato la situazione sul campo e coordinato l’azione umanitaria per fornire concentratori di ossigeno, letti ospedalieri, luci di emergenza, monitor per i pazienti e kit di dispositivi di protezione individuale (Dpi), tutti estremamente necessari, per gli ospedali in Nepal" ha dichiarato Leighton Fletcher, direttore di Adra in Nepal “La nostra agenzia umanitaria prevede di aumentare gli interventi per combattere il Covid-19 ma continuerà anche a prendersi cura di donne e bambini nei suoi progetti a favore della salute materna, neonatale, infantile e adolescenziale”.

In Sri Lanka, Adra lavora con gli uffici della sanità pubblica per identificare i bisogni urgenti nei distretti e nelle città più colpite dal coronavirus. Per far fronte alla carenza di attrezzature mediche e di forniture di ossigeno, sosterrà due importanti ospedali nel distretto di Gampaha, fornendo concentratori di ossigeno, letti ospedalieri, monitor per pazienti e dispositivi di protezione.

[Fonte: Adventist Review. Foto: Adra India]

India. Accelerano i soccorsi  della Chiesa avventista contro la pandemia

India. Accelerano i soccorsi della Chiesa avventista contro la pandemia

Ted Wilson: “È nostro dovere e responsabilità aiutarci a vicenda, prenderci cura dei malati e portare guarigione e incoraggiamento come fece Gesù nel suo ministero”.

HopeMedia Italia – L'Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) si prepara a trasportare, in aereo, tonnellate di forniture mediche essenziali e diversi sistemi di generazione di ossigeno per alleviare la crisi sanitaria in India, dovuta al coronavirus. Insieme con la Chiesa avventista, il Dipartimento per la promozione della salute e Adventist Health International (Ahi), lavora per ampliare le operazioni di soccorso nella nazione asiatica .

"La Chiesa deve aiutare le persone a superare la tragedia sanitaria e umanitaria che si sta verificando in India" ha affermato Ted N. C. Wilson, presidente della denominazione mondiale. Come cristiani, ci viene ricordato in Galati 6:2 di portare i pesi gli uni degli altri per adempiere la legge di Cristo, e lo facciamo nell'amore e nella potenza di Gesù. È nostro dovere e responsabilità aiutarci a vicenda, prenderci cura dei malati e portare guarigione e incoraggiamento come fece Gesù nel suo ministero, e fare tutto questo appoggiandoci al braccio potente di Dio”.

“Oggi dobbiamo essere uniti nella solidarietà” ha continuato Wilson “e pregare per il popolo indiano, per coloro che soffrono e piangono la perdita dei propri cari. Dobbiamo anche ricordare gli operatori di Adra che sono in prima linea per dare aiuto in circostanze spesso ardue. Siamo con voi in questo periodo difficile. Siate coraggiosi. Dio è al vostro fianco mentre portate speranza a chi è in grande bisogno”.

Situazione grave
Con il bilancio cumulativo delle vittime che ad oggi, 12 maggio, ha superato i 254.000 morti, e con gli oltre 348.000 nuovi casi di Covid in un giorno, segnalati ieri dall'Oms, il sistema sanitario del Paese non è in grado di tenere il passo con l'ondata di contagi. Negli ospedali mancano le forniture di ossigeno, i letti e i dispositivi di protezione individuale (Dpi) per gli operatori sanitari. Il personale medico segnala un numero crescente di persone che muoiono in attesa di ricevere ossigeno e un posto nelle terapie intensive.

"Il nostro team Adra in India è sul campo per rispondere a questa crisi crescente, ma abbiamo bisogno di maggiore supporto per essere più efficaci" ha spiegato Michael Kruger, presidente di Adra “Il sostegno aggiuntivo da parte della Chiesa avventista, dei Ministeri per la promozione della salute e di Adventist Health International arriva in un momento cruciale e lo apprezziamo davvero. In questo modo potremo fornire aiuti vitali in India per gli ospedali locali che hanno un disperato bisogno di impianti di generazione di ossigeno e forniture mediche essenziali”.

Ossigeno e altre forniture sanitarie
L'operazione umanitaria migliorerà anche la produzione di ossigeno nelle strutture sanitarie con l’installazione di impianti di generazione di ossigeno e la dotazione di concentratori che produrranno gas ricco di ossigeno per il trattamento dei pazienti Covid-19. Inoltre, Adra trasporta letti, ventilatori e monitor di unità di terapia intensiva (Icu) e attrezzature preventive essenziali per gli operatori sanitari in prima linea, inclusi i Dpi come maschere N95, schermi per il viso, camici chirurgici, guanti in nitrile, occhiali protettivi, lenzuola e berretti monouso e disinfettanti per le mani.

“Come seguaci di Cristo, dobbiamo rispondere ogni volta che vi è sofferenza tra le persone. Questo è il motivo per cui stiamo unendo le forze per fornire le risorse necessarie a portare soccorso in alcune delle aree più colpite dell'India", ha ribadito Peter Landless, direttore dei Ministeri per la promozione della salute della Chiesa avventista a livello mondiale "Preghiamo che questa assistenza non solo porti guarigione a tante persone bisognose, ma contribuisca con efficacia alla lotta contro il Covid-19 nel Paese".

Adra lavora anche con le strutture sanitarie locali per aumentare l'accesso ai vaccini e prevenire la diffusione del virus. Il team sul campo collabora con il governo e le organizzazioni dei medici per fornire ulteriore personale sanitario, medici, infermieri e operatori di immissione dati presso i centri di vaccinazione anti-Covid in varie località dell'India. La Chiesa avventista ha rilasciato una dichiarazione ufficiale per incoraggiare la comunità a partecipare a programmi di vaccinazione protettiva e preventiva contro il coronavirus.

In Brasile
Oltre ai soccorsi in India, la partnership di Adra, Chiesa avventista e Ahi funziona anche in Brasile per aiutare uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia. L'assistenza umanitaria fornirà finanziamenti per rafforzare gli ospedali avventisti nelle comunità più colpite di Rio de Janeiro, Manaus e Belem. Secondo i funzionari dell'Oms, in Brasile sono stati segnalati più di 15 milioni di casi di Covid-19 e oltre 400.000 decessi da novembre 2020.

[Fonte e foto: Adra International]

Crisi sanitaria in India. Adra intensifica gli interventi

Crisi sanitaria in India. Adra intensifica gli interventi

L'Agenzia umanitaria avventista dona un impianto generatore di ossigeno per aiutare i malati di Covid-19.

HopeMedia Italia – Nella seconda e aggressiva ondata del coronavirus in India, la situazione dei contagi e dei malati è sempre più critica. Si registrano oltre 350.000 nuovi casi di infezioni al giorno, mentre i decessi sono 208.000 dall’inizio dell’anno, 3.689 solo ieri, primo maggio.

L'Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) ha intensificato gli interventi di emergenza per salvare migliaia di vite nelle comunità colpite dal Covid-19. Il bisogno più urgente è che i pazienti abbiano accesso immediato all'ossigeno per sopravvivere alle crisi. Per questo ha donato un impianto generatore di ossigeno (Ogp).

“La situazione in India è triste” ha affermato Weston Davis, direttore di Adra nel Paese asiatico “Gli ospedali stanno esaurendo le bombole di ossigeno per mantenere in vita i malati. Il sistema sanitario è al collasso e le persone muoiono perché non riescono a trovare un letto d'ospedale e l'ossigeno. È terribile. Il Paese ha bisogno di aiuto immediato ed è nostro dovere fare tutto il possibile per dare soccorso e salvare vite umane”.

L’agenzia umanitaria collabora con il governo locale e gli ospedali avventisti per migliorare la capacità di rispondere ai bisogni critici e immediati nel trattamento e nella gestione dei pazienti Covid-19. L’impianto generatore di ossigeno (Ogp) sarà installato nell’ospedale Metas di Surat, nello stato del Gujarat. Si tratta del più grande ospedale avventista in India e uno dei principali nosocomi della città, con 300 posti letto. La struttura è stata convertita in ospedale Covid e, finora, ha curato oltre 10.000 pazienti. Non essendo provvista di un impianto Ogp, si affida a fornitori giornalieri di bombole di ossigeno, che non riescono più a soddisfare la domanda nel Paese a causa della massiccia ondata di casi di coronavirus. Una volta installato, il sistema di gas salvavita sarà una fonte di ossigeno sicura e costante.

“La pandemia è tutt'altro che finita. Stiamo pregando per il popolo indiano e stiamo anche accelerando il nostro impegno in questa situazione di emergenza, per portare soccorso immediato alle comunità più colpite” ha dichiarato Michael Kruger, presidente dell’agenzia umanitaria. 
“Adra opera senza sosta contro il Covid-19” ha aggiunto “perché si possano salvare più persone e si possa offrire il giusto e rapido aiuto a tante comunità devastate da questa pandemia. Siamo grati alla Chiesa avventista e ai nostri donatori per il loro continuo sostegno. Sono partner vitali nella nostra lotta contro il Covid-19 in tutto il mondo".

Adra, che ha già stanziato 250.000 dollari statunitensi in questa prima fase di interventi, lavora con il Dipartimento della Salute della regione per aiutare a creare e monitorare i campi vaccinali contro il Covid-19. Collabora anche con le strutture di salute mentale per offrire supporto psicosociale attraverso la consulenza e programmi di sensibilizzazione nella comunità. Inoltre, fornisce dispositivi di sicurezza personale agli operatori sanitari in prima linea negli ospedali del Paese. 
[LF]

 

[Fonte: Ann e tedNews. Foto: Adra in India]

 

 

 

 

 

 

Diretta Vita e Salute: il punto sul coronavirus

Diretta Vita e Salute: il punto sul coronavirus


In questa nuova puntata di "Diretta Vita e Salute", Roberta Vacca ha intervistato il dottor Raniero Facchini, direttore scientifico della Fondazione Vita e Salute, che ci fa il punto sulla pandemia da Coronavirus in Italia, argomento trattato in un numero speciale dalla rivista Vita e Salute

Potenza. Nozze al tempo del Covid

Potenza. Nozze al tempo del Covid

HopeMedia Italia – Il matrimonio di una coppia nella chiesa avventista di Potenza ha suscitato un inaspettato interesse dei media. “Venerdì 5 marzo” ci scrive Vincenzo Bochicchio, della comunità potentina “nonostante la zona rossa e le restrizioni che essa comporta, la chiesa di Potenza, nei nuovi locali addobbati per l’occasione, ha vissuto la gioia di una bella festa di matrimonio. Di fronte al pastore Stefano Calà, ai parenti, agli amici e alla nostra comunità, Donata Mollica e Carlo Tronnolone hanno pronunciato il fatidico sì”.

Fin qui tutto normale, diremmo. Ma la pandemia ha cambiato il modo di fare festa in eventi importanti come questo. Infatti, prosegue Bochicchio, “dopo la cerimonia religiosa, gli sposi hanno festeggiato virtualmente offrendo un pranzo da asporto. Ognuno dalla propria casa, in collegamento telematico, ha potuto consumare il pranzo insieme agli sposi. La particolarità della festa ha suscitato l’interesse dei media. Sia la Gazzetta del Mezzogiorno che il Tg regionale si sono occupati dell’evento, intervistando gli sposi che hanno avuto la possibilità di dare testimonianza della propria fede in Dio”.

Grazie all’aiuto di un ristoratore del capoluogo lucano e al web, i neosposi hanno riunito gli invitati intorno a una tavolata “reale, ma virtuale”, ha riportato Agi.it. Infatti, parenti e amici hanno ritirato il pasto completo al ristorante o lo hanno ricevuto a casa direttamente, per gustarlo “nella propria abitazione dove, attraverso il web, tutti insieme online, hanno festeggiato il giorno più importante della vita degli sposi”. Un’idea “originale, forse uno dei primi pranzi di matrimonio virtuale ma comunque vero avvenuto in Italia”, ha commentato Agi.

Donata e Carlo hanno organizzato tutto velocemente, considerato il passaggio della Basilicata da zona gialla a rossa. Alcuni parenti vivono a Bruxelles ma hanno potuto seguire la cerimonia religiosa perché è stata trasmessa online, così come gli amici da diverse città italiane e le colleghe di Donata da Matera. 

“In chiesa eravamo una trentina di persone, secondo il numero concesso dalle norme anti-Covid” hanno detto gli sposi al quotidiano la Repubblica edizione di Napoli “Delle persone collegate noi non vedevamo nessuno. Dopo la cerimonia abbiamo ricevuto fotografie, selfie, screenshot della diretta. È stata un’emozione fortissima, che onestamente non ci aspettavamo”

Un matrimonio da ricordare, ha concluso l’articolo con le parole di Donata: “magari può essere da esempio per altre coppie che hanno deciso di rimandare. Il mio consiglio è di non farlo. Può essere un momento magico, oltre a dare un po’ di sostegno ai commercianti del settore che soffrono tantissimo. Poi quando ci saranno le condizioni, se ci andrà, potremmo festeggiare ancora”.

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