Dopo il coronavirus, come saremo?  “Ognuno diventa quello che è”

Dopo il coronavirus, come saremo? “Ognuno diventa quello che è”


Nell’intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini alcune considerazioni che prendono spunto dall’articolo di Michele Serra dal titolo “Come saremo? Come già siamo” su “La Repubblica” del 13 aprile.
Oggi nell’ambito dello sviluppo di questa pandemia che ha sconvolto l’esistenza umana del pianeta, noi diventeremo quello che già siamo, con i nostri dolori e le nostre paure.
Quando inizierà la fase 2 e anche la fase 3, nulla tornerà mai come prima. Avremo difficoltà a entrare nel nuovo ordine di cose, non tanto di idee ma di stile di vita, perché non ci si rende conto che quello che è successo è qualcosa che ha sconvolto il vivere sociale come noi avevamo già sconvolto la natura e i suoi equilibri.
La spiritualità, il rapporto con noi stessi, c’entra molto con il nostro vivere sociale. L’apostolo Paolo ci offre una possibile soluzione e ci esorta a comprendere che il credente in qualsiasi latitudine del pianeta si trovi, ha il privilegio di una prospettiva della vita osservata da un’angolatura diversa, che lo aiuta a vivere in un modo nuovo: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
Si può riuscire a vivere serenamente il presente carichi di fiducia per il domani. E’ una sfida per il credente vivere l’esperienza della metanoia, della trasformazione, del cambiamento, in base a quello che è successo e che succederà.

Foto: ID 125611514 © Sezamnet | Dreamstime.com

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